L’altro giorno ho scritto una lettera a una persona che non mi conosce. La lettera (in inglese) iniziava così:
Caro Levi Asher,
lei non mi conosce.
Ciò che sto per fare non ha alcuno scopo e può essere visto solo come uno di quegli slanci di sentimentalismo che, così mi dicono, colpiscono quando si arriva a quarant’anni.
Il mio tempismo è perfetto.
…
Ho continuato la lettera spiegando che il suo nome mi è noto dal 1998, ovvero da quando ero un graduate student alla UW-Madison e, oltre a studiare e lavorare nel laboratorio di Forest Science, passavo il tempo bevendo birra e coltivando il seme della letteratura che stava allungando le sue radici dentro di me. Ogni momento libero lo trascorrevo in biblioteca scandagliando tutti i titoli nella sezione letteratura (in particolare quella americana). È in quegli anni che ho cominciato a rendermi conto che la letteratura (e più in generale leggere) era capace di stuzzicarmi, stimolarmi, provocarmi, scuotermi e soddisfare quell’enorme voglia di vivere che avevo.
In quello stesso periodo, come molti altri, muovevo i primi passi in quel mondo sconosciuto e acerbo che era il world wide web.
Metti le due cose assieme e inevitabilmente sono arrivato a Litkicks.
Litkicks, oggi, è un sito che si occupa di letteratura (principalmente) ma anche di filosofia, arte, storia, religione, società, cultura, musica, politica, tecnologia, natura, psicologia, vita. Litkicks, oggi, è un sito-blog (presente anche su facebook e twitter) con un’inestimabile ricchezza di materiale.
Ma Litkicks ha anche un ieri, che nel caso specifico risale al 1994 (nel mondo del web equivale a anni luce fa). Giusto per farci un idea, nello stesso anno sono stati aperti: il sito Yahoo! (che in origine si chiamava “Jerry’s Guide to the World Wide Web”, dal nome del suo fondatore Jerry Yang); il sito della Casa Bianca (Whitehouse.gov); Sex.com; il primo fan-site dei Simpson (eh?!); alcuni dei primissimi portali e motori di ricerca (Pathfinder, Lycos). Una lista parziale la si può trovare qui.
Le primissime versioni del sito Litkicks erano una collezione di pagine html dedicate principalmente agli autori beat: JackKerouac.html, AllenGinsberg.html, WilliamSBurroughs.html, GarySnyder.html, OnTheRoad.html. Il sito ha poi avuto una fase discussion board attraverso la quale gli utenti si scambiavano messaggi aprendo o commentando threads (erano quelli gli anni in cui si sono formati i primi forum online: gli anni delle Usenet newsgroups).
Tutto questo “ieri” è raccontato da Levi in una splendida autobiografia (untitled, unedited and incomplete) che è anche la cronistoria dello sviluppo del mondo digitale on line e dei primissimi gruppi di discussione tematici. Oggi la presenza e l’invasione del web nelle nostre vite ci sembra scontato e non riusciremmo a farne a meno, ma alcuni di noi si ricordano le fasi primordiali, quando collegarsi a internet o spedire un’email era un evento che ci faceva sentire pionieri di un nuovo mondo. Per Levi Asher, l’evoluzione del web è andata di pari passo con la sua vita, col suo lavoro di software developer e con la sua passione per la letteratura.
Poi Litkicks è diventato anche altro. Sono stati prodotti libri, alcune raccolte dei migliori articoli pubblicati sul sito (per esempio questa) e sono stati organizzati eventi, letture e poetry slam.
E comunque questa lettera a Levi l’ho inviata (in realtà il suo vero nome non è quello e qui spiega perché l’ha cambiato). La verità è che non avevo niente da dirgli se non ringraziarlo per esserci e per esserci stato nel mio 1998, per aver accompagnato le mie ricerche in biblioteca fornendomi, per la prima volta, la possibilità di leggere on-line. È anche tramite Litkicks che mi sono formato come lettore: leggevo online di autori che non conoscevo e li cercavo in biblioteca, o viceversa.
Oltre alla storia della mia lettera a Levi, oltre alle reminiscenze sugli albori del WWW, questo post vuole essere un invito a visitare Litkicks perché è un pozzo di materiale di ottima qualità e non nego che in qualche modo mi piacerebbe collaborare con lui.
ps: Levi mi ha risposto ed è stato molto contento. Mantenere un sito per così tanto tempo (19 anni) sembra una cosa folle ma – ha scritto – sono le lettere come le tue che mi spingono a continuare.