Cercasi persone per spettacoli

Tra le persone al tavolo il più curioso era un uomo con i capelli tirati indietro, lenti contornate da un sottile filo d’oro e un volto ben rasato che lo faceva sembrare forse più giovane della sua reale età. Si vedeva che ci teneva ad apparire elegante, perlomeno nei limiti che gli erano consentiti. Era l’unico con la cravatta ma la camicia lasciava intravedere i segni dell’ usura sul collo, e anche la giacca di velluto era un po’ consumata ai bordi. Nel complesso però il personaggio spiccava fra gli altri per un’evidente ricerca di raffinatezza, anche nei gesti e nel modo di parlare. Esprimeva un certo senso di gloria che fu, di vecchi splendori, il tutto spruzzato da un sorriso vagamente pederasta. Si capì subito che aveva voglia di parlare e quando qualcuno, un po’ sfaccitamente, gli chiese da dove venisse e cosa facesse, lui, che aspettava solo che gli venisse data l’ufficialità per parlare, prese il pallino intenzionato a tenerlo a lungo. – Vedi – disse aggiustandosi gli occhiali e grattandosi col pollice il bordo della bocca – io sono un cercatore di storie. Non sono un regista o uno scrittore. Forse un poeta? Chi può dirlo. Fatto sta che cerco storie, metto insieme rughe e cappelli, cravatte e collane di perle, guardo la gente passarmi davanti. – Vuoi sapere una cosa ? – disse abbassando leggermente la voce – le storie esistono già, bisogna solo trovarle e saperle leggere, e così io ne faccio passare il più possibile nel mio ufficio mobile. Sì perché non puoi pensare di farti arrivare le storie al ventesimo piano di un palazzo di marmo. Io ce l’avevo un ufficio, e anche grande, in un bel quartiere, ma questo è un altro discorso. Insomma, in un ufficio alcune storie arriverebbero, ma non tutte, non le più belle. Io ho una roulotte con tutto l’indispensabile: scrivania, scaffali e divanetto, e la porto in giro. Sono mobile, vedi? Vado nei quartieri dove magari nessuno andrebbe, ma poi va a finire che è proprio lì che trovo il sorriso che cercavo, o la camminata giusta per quel regista che voleva un passo particolare. In questo quartiere ho già trovato delle scarpe, un tatuaggio, e delle sopracciglia, fenomenali amico, non avevo mai visto delle sopracciglia così, finché l’altro giorno sono entrate nella mia roulotte e bang! Quanto vuole per le sue sopracciglia? – E scoppiò finalmente in una fragorosa risata, poi si passò una mano fra i capelli come a ricomporsi dopo lo scoppio di ilarità e continuò – Io vado, metto un annuncio che dice più o meno, ”cercasi persone per spettacoli”, o comunque cerco di essere il più vago possibile per far entrare più persone nella roulotte. È dura amico mio, perché mi presento lì con la roulotte delle illusioni e qualcuno ci crede veramente, e io che posso dire? No guarda che io stavo solo cercando nasi e ciabatte, non ci servi. Mi hanno minacciato più volte, per questo vivo una vita da fuggiasco, mi fermo in un posto solo alcune settimane e poi riparto prima che le cose si mettano male, e non capita spesso, ma è capitato, ed è meglio se non capita più, capisci, no?

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