La felicità esiste – Paolo Zardi

Preferisco scrivere lettere che recensioni e quindi ne ho scritta una a Marco Baganis, il protagonista di La felicità esiste (ed. Alet 2012, 288 p., €10) di Paolo Zardi.

Caro Baganis,

diciamoci la verità, non fosse stato per Zardi credo che io e te non ci saremmo mai incontrati. Sì, forse potresti essere una delle tante facce che si incontrano nella mensa aziendale, facce tutte uguali che non dicono niente. Forse uno di un altro piano, di un altro reparto. Uno sul quale ormai girano voci. Si dice che ti sei portato a letto tutte le donne del reparto, e molte delle mogli dei tuoi stessi colleghi. Ma chi? Baganis? Ma per favore. E invece pare proprio sia così. E’ per questo che non ti fai mai vedere alle partite fra colleghi e alle gite aziendali? (Beh, chiamalo scemo: noi andiamo nel bosco a spararci con le pistolette del softair, lui scopa). O forse potresti essere uno dei colleghi di mia moglie, o quello che le guardava il culo (ti ho visto) mentre lei sceglieva lo yogurt al supermercato.

Eppure io penso di conoscerti. Penso di capire il tuo dolore, la monotonia della tua vita fatta di scariche di adrenalina, tutte uguali, una dopo l’altra, delle quali non si riesce più a fare a meno e ci si ritrova assuefatti al dolore, alla vergogna, alla sporcizia, in un circolo vizioso, un melmoso continuum di scopate tutte uguali, sudaticce e grigie.

Poi è arrivata Sveva e io ho capito subito che lei poteva essere la tua salvezza. Un lumicino in fondo al tunnel, una candela tremolante, e ho tanto sperato che non tu sprecassi quell’occasione. Che non spegnessi la fiamma con un’ennesima scoreggia della tua vita. Lei non se lo sarebbe meritato. Ho sperato che non te la saresti scopata con i tuoi soliti movimenti animaleschi senza senso. No, non lei. Lei che è stata l’unica a parlarti del tuo povero figlio prematuramente scomparso. Figlio del quale non sei mai stato padre perché non hai mai avuto abbastanza amore (o palle) per provare a conoscerlo veramente. Sveva, la donna che per la prima volta ti ha fatto vedere la vita dall’altra parte dello specchio, a ruoli invertiti. Lei che ti ha donato il suo segreto, il suo dono più prezioso. Lei che per la prima volta ti ha fatto capire cosa vuol dire avere una gran voglia di piangere. Era amore? So che tu avresti voluto tanto lo fosse. E anche a noi è sembrato così quando hai macinato chilometri per andare a salvarla nel tragico  concludersi di questa tua vicenda. Nel turbine di eventi e colpi di scena mentre tu stesso ti domandavi in che momento della tua vita ti eri allontanato dalla possibilità di raggiungere quel genere di felicità che pareva riempire la vita di tutti gli altri.

Caro Baganis, la felicità rimane un mistero per tutti, e forse la ricerca, il percorso per raggiungerla, ha molto più valore dell’ottenimento della stessa. Ma l’importante e provarci. L’importante è mettersi nelle condizioni di poterla accogliere, se e quando dovesse arrivare. E anche tu quindi, credici. Vai Baganis, vai.

Cordialmente,
Countryzeb

ps: hai poi finito di leggere “Inganno” di Roth?

2 thoughts on “La felicità esiste – Paolo Zardi”

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Scroll to Top