L’anno è il 128 d.C., siamo nella Roma dell’imperatore Adriano. L’ingegnere Lucio Modesto rimane senza lavoro e per consolarsi si reca alle terme. Si immerge e medita. Poi nota una crepa sott’acqua, si avvicina per controllare e finisce risucchiato in un vortice che lo fa riemergere nella vasca di un bagno pubblico nel Giappone moderno.
L’idea di Mari Yamazaki è tutta qui.
Lucio non si rende conto di aver viaggiato nel tempo e nello spazio e crede di essere capitato in una società di schiavi: una misteriosa cultura del “popolo dalla faccia piatta”. Lucio rimane affascinato dall’avanzatissima cultura termale nipponica, dalle straordinarie invenzioni, e dagli oggetti che si trova di fronte. Altrettanto misteriosamente, sempre tramite l’acqua, Lucio viene riportato nel suo tempo e si adopera per adattare alla vita di Roma le conoscenze apprese. In questo modo viene nuovamente apprezzato come ingegnere termale e diventa uomo di fiducia dell’imperatore.
Questo salto spazio temporale (con ritorno) si ripete in ognuno dei dieci episodi che costituiscono i primi due volumi dell’opera. Questo schema a episodi autoconclusivi, tutti piuttosto simili tra loro, riesce comunque a coinvolgere il lettore grazie alla vivacità delle scene e all’originalità dell’idea alla base dell’opera.
Termae Romae è stato il primo manga che abbia mai letto. Continuo a non essere particolarmente attratto dal genere ma la lettura è stata decisamente piacevole. C’è voluta qualche pagina per abituare gli occhi a leggere le vignette partendo dall’alto (a destra) e proseguendo verso sinistra e in basso. Preso il ritmo, il libro mi ha catturato e divertito. Divertito perché mettere una persona fuori dal proprio contesto spazio-temporale-culturale per forza di cose fa scaturire situazioni comiche, alcune delle quali mi hanno fatto ridere a voce alta. Ma non è l’aspetto comico ciò che più mi è piaciuto.
Tra un episodio e l’altro l’autrice ha inserito brevi testi nei quali approfondisce gli aspetti storici e culturali emersi nei capitoli. Così facendo offre alcuni spunti interessanti ragionando sul fatto che sia gli antichi Romani che i Giapponesi considerano i bagni termali un punto focale della loro quotidianità. Termae Romae diventa quindi un inno alle terme, al piacere di immergersi in acqua e ai relativi benefici fisici e mentali. In ogni pagina si respira un senso di nostalgia per il passato: se però da noi le terme sono ormai legate quasi esclusivamente al mondo (vip) dei centri benessere, in Giappone la tradizione dei bagni termali è ancora molto forte e l’autrice arriva ad affermare che “Relazionarsi con gli altri mentre si è completamente nudi e immersi nell’acqua calda potrebbe essere la strategia vincente per mantenere la pace nel mondo!”. Affermazione che può far sorridere ma che dovrebbe anche far pensare.
Consigliato agli amanti dei manga, dell’antica Roma e del Giappone. Se poi a uno piacciono tutti e tre la lettura sarà uno spasso.
[Termae Romae – di Mari Yamazaki – Edizione Italiana: StarComics, 2011. Opera vincitrice del Manga Taisho Award 2010. L’opera completa consiste in sei volumi ed è prevista la trasposizione cinematografica. Qui sotto il trailer. Sito ufficiale: http://thermae-romae.jp]
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